è sera ...


E' sera, è l'ora in cui
i fiori chiudono le loro corolle.
Permettimi di restare al tuo fianco
e chiedi alle mie labbra
di fare ciò che si può fare in silenzio
e alla debole luce delle stelle.

- Rabindranath Tagore -



IL BACIO - GUSTAV KLIMT

Chi sei tu...


Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d'anni?

Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d'oro
delle nubi lontane.

Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d'anno fa.

Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d'anni.

- Rabindranath Tagore - 


Canto Notturno di un Pastore Errante dell'Asia


Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perché dare al sole,
Perché reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perché da noi si dura?
Intatta luna, tale
E lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perché delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perché d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perché giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, né di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale.


- Giacomo Leopardi -

Alla Luna


O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!

- Giacomo Leopardi -




L'infinito


Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

- Giacomo Leopardi -



C'è un altro cielo ...


C'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!

- Emily Dickinson -



Non sono né un artista né un poeta ...


Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcunaltro che dica:
«Non sei solo in questo mondo
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu».

- Kahlil Gibran -



Il balcone


Madre delle memorie, amante delle amanti,
fonte d'ogni mia gioia e d'ogni mio dovere,
ricorderai le tenere nostre ebbrezze, davanti
al fuoco, e l'incantesimo di quelle lunghe sere,
madre delle memorie, amante delle amanti!

Le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi,
le sere sul balcone, velate d'ombre rosee....
Buono il tuo cuore, e dolce m'era il tuo seno: oh, seppi
dirti, e sapesti dirmi, inobliabili cose,
le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi.

Come son belli i soli nelle calde serate,
quanta luce nel cielo, che ali dentro il cuore!
Chino su te sentivo, o amata fra le amate,
alitar del tuo sangue il recondito odore.....
Come son belli i soli nelle calde serate!

Un muro era la notte, invisibile e pieno.
Io pur sapevo al buio le tue pupille scernere,
e bevevo il tuo fiato, dolcissimo veleno,
e i piedi t'assopivo, entro mani fraterne.
Un muro era la notte, invisibile e pieno.

Io so come evocare i minuti felici,
e rivivo il passato, rannicchiato ai tuoi piedi:
è infatti nel tuo mite cuore e nei sensi amici
tutta chiusa la languida bellezza che possiedi.
Io so come evocare i minuti felici...

O promesse, o profumi, o baci senza fine,
riemergerete mai dai vostri avari abissi,
come dal mare, giovani e stillanti, al confine
celeste i soli tornano dopo la lunga eclissi?
- O promesse, o profumi, o baci senza fine!


- Charles Baudelaire -
da "Les fleurs du mal"




Armonia della sera ...


Già s'avvicina l'ora che trepido ogni fiore
come un vaso d'incenso svapora sullo stelo;
solcano effluvi e musiche la sera senza velo;
malinconico valzer, delirante languore!

Ogni fiore svapora trepido sullo stelo;
il violino geme come un afflitto cuore;
malinconico valzer, delirante languore!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo.

Il violino geme come un afflitto cuore,
un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore.

Un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido,
dei bei giorni che furono raccoglie ogni bagliore;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore....
Il tuo ricordo in me brilla come un cimelio.


- Charles Baudelaire -
da I Fiori del Male

Fanciulla snella e bruna ...

Fanciulla snella e bruna,
il sole che crea la frutta,
quello che incurva le alghe e fa granire i grani,
creò il tuo corpo gaio,
i tuoi occhi di luce
e la tua bocca che sorride
col sorriso dell’acqua.

Un sole nero e ansioso
ti avvolge ad ogni filo
dei tuoi neri capelli,
quando stiri le braccia.

Tu giochi con il sole
come un ruscello
e due oscuri ristagni
lui ti lascia negli occhi.

Fanciulla snella e bruna,
niente a te mi avvicina.
Tutto da te mi scosta
come dal mezzogiorno.

Tu sei la gioventù frenetica dell’ape,
l’ubriachezza dell’onda,
la forza della spiga.

Eppure, tenebroso,
il mio cuore ti cerca:
amo il tuo corpo gaio,
la tua voce svelta e lieve.

Farfalla bruna, dolce e definitiva,
come il tuo frumento e il sole,
il papavero e l’acqua. 


- Pablo Neruda - 



Per il mio cuore...

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.

E in te l’illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l’orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l’onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima. 

- Pablo Neruda -



Saprai che non t’amo e che t’amo ...

Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un’ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.

T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.

Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.

- Pablo Neruda -

Sei tutta spume...



Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Sei tutta spume agili e leggere
e i baci ti percorrono e t'irrigano i giorni.
Il mio gesto, la mia ansietà, pendono dal tuo sguardo.
Vaso di risonanze e di stelle prigioniere.

Son stanco, tutte le foglie cadono, muoiono.
Cadono, muoiono gli uccelli. Cadono, muoiono le vite.
Stanco, son stanco. Vieni, desiderami, fammi vibrare.
Oh, mia povera illusione, mia accesa ghirlanda!
L'ansia cade, muore. Cade, muore il desiderio.
Cadono, muoiono le fiamme nella notte infinita.

Fiammata di luci, colomba di crete bionde,
liberami da questa notte che incalza e distrugge.

Sommergimi nel tuo nido di vertigine e di carezza.
Desiderami, trattienimi.
L'ebbrezza all'ombra fiorita dei tuoi occhi,
le cadute, i trionfi, gli sbalzi della febbre.

Amami, amami, amami.
In piedi ti grido! Amami.

Infrango la mia voce gridandoti e faccio ore di fuoco
nella notte pregna di stelle e di levrieri.
Infrango la mia voce e grido. Donna, amami, desiderami.
La mia voce arde nei venti, la mia voce che cade e muore.

Stanco. Son stanco. Fuggi. Allontanati. Estinguiti.
Non imprigionare la mia sterile testa tra le tue mani.
Mi segnino la fronte le fruste del gelo.
La mia inquietudine si sferzi con i venti dell'Atlantico.

Fuggi. Allontanati. Estinguiti. La mia anima deve star sola.
Deve crocifiggersi, sbriciolarsi, rotolare,
versarsi, contaminarsi sola,
aperta alla marea dei pianti,
ardendo nel ciclone delle furie,
eretta tra i monti e tra gli uccelli,
distruggersi, sterminarsi sola,
abbandonata e unica come un faro di spavento.


- Pablo Neruda -

Citazioni da "Il Ritratto di Dorian Grey" di Oscar Wilde (parte seconda)

"Al giorno d'oggi molta gente... scopre quando è troppo tardi che le sole cose che non si rimpiangono mai sono gli sbagli."

"Caro ragazzo, quelli che amano una sola volta nella vita sono davvero superficiali."

"Come la luce del sole, o la primavera, o il riflesso in acque scure di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna."


"C'è sempre qualcosa di fatale nelle buone intenzioni: invariabilmente si contraggono quando ormai è troppo tardi."

"C'è sempre qualcosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri."

"È mostruoso che la gente vada in giro dicendo alle nostre spalle cose che sono assolutamente vere."

"Gli uomini si sposano per stanchezza e le donne per curiosità."

"I giovani vogliono essere fedeli e non lo sono, i vecchi vorrebbero essere infedeli e non possono." 

"Il crimine è l'esclusiva delle classi inferiori, per loro il crimine è quello che è l'arte per noi, un modo per procurarsi sensazioni fuori dal comune."

"Il fondamento di ogni pettegolezzo è una certezza immorale. Le uniche persone che adesso ascolto con rispetto sono le persone più giovani di me."


"Il motivo per il quale a tutti noi piace pensar tanto bene degli altri è che abbiamo paura per noi stessi. La base dell'ottimismo è il puro e semplice terrore."

"Il vero inconveniente del matrimonio è che impedisce di essere egoista, e chi non è egoista è senza colori; manca di individualità."


"Io non discuto mai le azioni, discuto solo le parole. È meglio essere belli che essere buoni."

"L'intelletto è per sua natura una forma di esagerazione e distrugge l'armonia di qualsiasi volto. Appena uno si mette a pensare, diventa tutto naso o tutta fronte, o qualche cosa di orribile. Guarda gli uomini che hanno avuto successo in una qualsiasi delle professioni dotte. Non fanno perfettamente schifo? Eccetto che nella Chiesa, naturalmente; ma nella Chiesa non pensano. A ottant'anni un vescovo continua a dire quello che gli hanno insegnato a dire quando ne aveva diciotto, e naturalmente ne deriva che mantiene un aspetto assolutamente delizioso."

"L'umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l'uomo delle caverne avesse saputo ridere, la Storia avrebbe avuto un corso diverso."

"L'unica attrattiva del matrimonio è di rendere indispensabile per tutti e due una vita di sotterfugi."

"La vera tragedia dei poveri è di non permettersi nulla se non il sacrificio di sé stessi."

"Le donne ispirano in noi il desiderio di creare capolavori, per poi impedirci sempre di realizzarli."

"Non ho bisogno di denaro, solo chi paga i conti ne ha bisogno e io i miei non li pago mai."

"Non penso proprio di sposarmi, sono troppo innamorato."


"Oggigiorno la gente conosce il prezzo di tutte le cose e non conosce il valore di nessuna."


"Ognuno di noi porta in se stesso il cielo e l'inferno."


"Per mettere alla prova la realtà, occorre farla camminare sulla corda. Quando le verità diventano acrobatiche, allora siamo in grado di esprimere un giudizio."

"Per ogni effetto che produciamo ci facciamo un nemico, per essere popolari occorre essere mediocri."


"Per recuperare la giovinezza basta ripetere le proprie pazzie."


"Posso simpatizzare con qualsiasi cosa, tranne che con la sofferenza."


"Posso tollerare la forza bruta, ma il bruto buon senso è insopportabile. C'è qualcosa di scorretto nell'uso che se ne fa: è come colpire sotto la cintola dell'intelligenza."


"Quando ci si innamora si incomincia sempre con l'imbrogliare se stessi e si finisce sempre con l'imbrogliare gli altri."

"Quando la giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente... Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla."


"Quando siamo felici siamo sempre buoni, ma quando siamo buoni non sempre siamo felici."

"Quando una persona fa una cosa particolarmente stupida, è sempre per i motivi più nobili."

 "Quando voglio immensamente bene a qualcuno non ne dico mai il nome, è come cederne una parte."


"Scelgo gli amici per la bellezza, i conoscenti per il buon carattere, e i nemici per l'intelligenza."



"Solo i mediocri non giudicano dalle apparenze: il vero mistero del mondo è ciò che è visibile, non l'invisibile..."


"Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione. Chi è padrone di sé può porre termine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle."


"Un poco di sincerità è cosa pericolosa, molta è assolutamente fatale."


"Una verità in arte è quella di cui è vero anche il contrario."

"Un uomo può essere felice con qualsiasi donna, purché non la ami."

"Un vescovo continua a ripetere a ottant'anni quello che gli hanno insegnato a dire quando era un ragazzo di diciotto."


"Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità."


Frasi dal capolavoro di Oscar Wilde "Il Ritratto di Dorian Gray" (prima parte)


"Adoro gli scandali che riguardano gli altri, ma quelli che riguardano me non m'interessano. Non hanno il fascino della novità."

"C'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé."

"Definire è limitare."

"Dalle ombre irreali della notte torna a noi la vita reale che conosciamo. Dobbiamo riprenderla da dove l'avevamo lasciata, e in noi si insinua il senso terribile di un'energia che deve continuare nello stesso monotono circolo di abitudini stereotipate; o magari il desiderio violento che una mattina i nostri occhi possano aprirsi su un mondo che nell'oscurità è stato rimodellato per il nostro piacere, in cui le cose si diano nuove forme e colori, siano diverse o abbiano altri segreti, un mondo in cui il passato abbia poca o nessuna importanza, o comunque sopravviva in forme ignare di obblighi o rimpianti, avendo il ricordo della gioia la sua amarezza, e quello del piacere la sua pena."

"È la confessione che assolve, non il prete."

"È meglio non essere diversi dai propri simili."

"È sempre facile esser gentili verso le persone di cui non ci importa nulla."

"I presagi non esistono: il destino è troppo saggio e troppo crudele per mandarci degli araldi."

"Il brutto e lo sciocco se la passano meglio degli altri in questo mondo: possono rimanere seduti a loro agio e seguire la commedia a bocca aperta. Se nulla sapranno della vittoria, è loro risparmiata almeno l'esperienza della sconfitta."

"Il mondo è cambiato perché tu sei fatto d'avorio e d'oro, la curva delle tue labbra riscrive la storia."

"Il terrore che ci incute la società è la base di ogni morale."

"Il rugby è il modo migliore per tenere trenta energumeni lontani dal centro della città."

"Il valore di un'idea è assolutamente indipendente dalla sincerità dell'uomo che la denuncia."

"L'anima mi mandai negli altri spazi i misteri a scoprir ed ella a me tornò così dicendo: io sono il Paradiso e son l'Inferno."

"L'artista è un creatore di cose bellissime."

"L'esperienza non aveva alcun valore etico, era semplicemente il nome che gli uomini davano ai loro errori. Di regola, i moralisti l'avevano ritenuta un avvertimento, avevano sostenuto che essa aveva una certa efficacia nella formazione del carattere, l'avevano esaltata come qualcosa che ci insegnava la via da seguire e ci mostrava quella da evitare. Ma nell'esperienza non c'è forza motrice. Come causa attiva aveva lo stesso infimo valore della coscienza. In realtà dimostrava solo che il nostro futuro sarà uguale al nostro passato e che il peccato che abbiamo commesso una volta, con disgusto, lo ripeteremo molte volte con gioia."

"L'essere naturale è semplicemente una posa, la posa più irritante che conosca."

"L'intelletto è, per se stesso, una sorta di eccedenza che distrugge l'armonia di un volto."

"L'omicidio è sempre un errore: non si dovrebbe mai fare niente di cui non si possa parlare a cena."

"L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole."

"L'unico fascino del passato è che è passato."

"La bellezza è superiore al genio in quanto non ha bisogno di spiegazioni."

"La buona influenza non esiste... qualunque influenza è immorale perché influenzare qualcuno significa dargli la propria anima."

"La giovinezza è l'unica cosa che valga la pena possedere."

"La limitazione è una sofferenza, l'abbastanza è una consolazione, il più che abbastanza è un delizioso banchetto."

"La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare."

"La puntualità è ladra del tempo."

"La sigaretta è il tipo perfetto di un piacere perfetto. È squisita e lascia insoddisfatti. Che cosa si può volere di più?"

"La sola differenza fra un capriccio e la passione di una vita è che il capriccio dura un po' più a lungo."

"La via del paradosso è la via della Verità. Per mettere alla prova la Realtà bisogna farla camminare sul filo teso. Possiamo giudicare la Realtà solo quando fanno acrobazie."

"La vita morale dell'uomo è uno dei soggetti che l'artista può trattare, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto."

"Le cose sacre sono le uniche cose che valga la pena profanare."

"Le donne non hanno niente da dire, ma lo dicono benissimo."

"Mi piacciono gli uomini che hanno un futuro e le donne che hanno un passato."

"Noi non possiamo ritornare ai santi, perché c'è assai più da imparare dai peccatori."

"Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto."